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L'aspettativa non è stata tradita per Billy Elliot...

Billy Elliot the Musical è un pluripremiato musical in due atti su libretto di Lee Hall, prodotto da Sir Elton John e diretto da Stephen Daldry, lo stesso regista dell'omonimo film del 2000. Il musical contiene brani musicali composti dai già citati Elton John (musica) e Lee Hall (parole).

La storia è essenzialmente quella del film: il giovane Billy Elliot cerca in tutti i modi di realizzare il proprio sogno (ovvero, di diventare un grande ballerino), ma dovrà affrontare lotte contro la sua realtà quotidiana e delusioni affettive; il tutto inserito in un contesto storico turbolento come il famoso sciopero dei minatori britannici del 1984/1985.

Billy Elliot the Musical ha debuttato nel marzo del 2005 a Londra al Victoria Palace Theatre. L'incredibile successo conseguito ha fatto sì che il musical approdasse dappertutto, dagli Stati Uniti all'Australia dove ha conseguito numerosi premi e riconoscimenti. Il suo tour continua e tutt'ora va ancora in scena.

Una piccola curiosità sta nel fatto che la produzione del musical è costata 5.5 milioni di sterline mentre il film ne è invece costato cinque milioni.

L'amore a Verona...in musica


Giulietta e Romeo è un'opera popolare (per espressa dichiarazione dell'autore della musica non deve essere considerato un musical) tratto dal Romeo e Giulietta di William Shakespeare.
Lo spettacolo segna il ritorno di Riccardo Cocciante al teatro musicale dopo il precedente successo di Notre Dame De Paris, affiancato dal curatore del libretto Pasquale Panella.

Un'anteprima dell'opera è stata presentata, dallo stesso Cocciante, il 16 settembre 2006 all'interno del Colosseo durante un suo concerto, mentre l'opera vera e propria ha debuttato il 1° giugno 2007 all'Arena di Verona per poi dare il via ad una tournée italiana.
Lo spettacolo mantiene alcuni elementi caratteristici del lavoro precedente, prendendo le distanze dalla concezione tradizionale del musical tanto sotto il profilo drammatico-musicale tanto dal punto di vista dell'allestimento, realizzato in forma semiscenica (sebbene con una maggiore teatralità rispetto a Notre Dame de Paris). Le canzoni e le coreografie sono eseguite indipendentemente dai ballerini e dai cantanti, i quali hanno tutti un'età compresa tra i 15 e i 18 anni.
La peculiarità artistica voluta da Riccardo Cocciante per questo musical vuole che i ruoli dei protagonisti si alternino durante le varie serate, in altre parole tutti devono imparare tutto.
Giulietta e Romeo per la prima volta al mondo presenta scenografie dinamiche animate e tridimensionali dirette dalla direttrice artistica dello spettacolo Paola Ciucci. Le scenografie sono infatti proiettate in 3D sulla scena la quale interagisce in tempo reale con il cast sul palco.

Un musical senza precedenti...


Notre Dame de Paris è uno spettacolo musicale tratto dall'omonimo romanzo di Victor Hugo,
scritto da Luc Plamondon, autore del libretto e dei testi delle canzoni e con le musiche di Riccardo Cocciante.
I due autori, che definiscono lo spettacolo come un'Opera Popolare, hanno scritto l'opera per il puro piacere di scrivere musica, senza immaginare che essa potesse assumere una forma scenica. Tuttavia terminato la parte musicale, il risultato è di tale qualità da spingerli a trasformarlo uno spettacolo teatrale.
Accolto con un successo senza precedenti nel paese d'origine, Notre Dame de Paris ha suscitato la viva ammirazione di gran parte della critica francese, soprattutto per quanto riguarda i testi di Luc Plamondon e le musiche di Riccardo Cocciante. Anche la messinscena, nonostante qualche dissenso, è stata generalmente apprezzata per aver saputo innovare abilmente il tradizionale stile registico degli spettacoli musicali.

In tutto il mondo l'opera si dichiara abbia raggiunto 15 milioni di spettatori.

Un po' di storia....

Come si diceva nel post precedente, lo sviluppo completo dell'arte del musical si attua negli Stati Uniti. L'elemento fondamentale per cui esso ebbe un grosso successo è stato favorito soprattutto dalla presenza nel territorio di una popolazione multietnica, all'interno della quale si trovano numerosi gruppi di immigrati provenienti da continenti differenti, i quali spesso non parlano o addirittura non conoscono l'inglese.

Questa caratteristica ha predisposto un vasto pubblico per il musical, perché questa forma di spettacolo è in grado di interagire con il pubblico con molta facilità e riesce a suscitare interesse per una storia che traspare chiaramente nello spettacolo (cioè che non ha bisogno di espedienti verbali) e lo rende affascinante con l'aggiunta degli elementi scenografici e coreografici.

Infatti, la bravura del corpo di ballo e il talento dei cantanti, hanno permesso la nascita e lo sviluppo di questa forma di spettacolo e oltretutto questi risultano essenziali per la buona riuscita di un musical.

Da Broadway a New York, arrivando a Londra negli anni '20, nasce una tradizione che si diffonderà a macchia d'olio, portando la cultura del musical alle grandi e piccole città degli Stati Uniti e dell'Europa.

Musical...Più comunicazione di così!

Il musical è la fusione di due arti visive, la rappresentazione teatrale e quella cinematografica.
L'italianizzazione del concetto di musical è la commedia musicale, nella quale compaiono le medesime tecniche comunicative ed espressive.
Le sue origini risalgono all'Inghilterra degli inizi del XX° secolo per poi spostarsi e svilupparsi negli Stati Uniti d'America, soprattutto con l'avvento degli anni '60.
L'azione comunicativa viene portata avanti sulla scena non solo dalla recitazione (espediente tipicamente teatrale) ma è affiancato, e con esse fuso, dalla musica, dal canto e dalla danza.
In questo genere di arte visiva risulta essere di fondamentale importanza ogni singolo particolare per la riuscita dello spettacolo: partendo dall'aspetto scenografico (costumi, coreografie, luci e scenografie) passando per l'aspetto direzionale (regia teatrale e musicale) per arrivare agli attori, parte fondamentale che deve essere in grado di comunicare vere emozioni.